IL COMMENTO DI GIANNI FAVA
"Esprimo soddisfazione per l'accordo
raggiunto oggi al 'tavolo latte' in Regione Lombardia, che ha
visto un atteggiamento costruttivo dei produttori e della
cooperazione, a un prezzo base di riferimento di 37,004 euro per
100 litri. Ricordo che il latte gestito dalle cooperative supera
il 50% della produzione totale lombarda". Cosi' ha commentato
l'assessore regionale all'Agricoltura, Gianni Fava, al termine
del tavolo regionale del latte, che ha visto le rappresentanze
regionali di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Confcooperative
sottoscrivere un protocollo di intesa sui meccanismi di
definizione del prezzo base di riferimento del latte.
INDUSTRIALI, ATTEGGIAMENTO NEGATIVO - "Il rammarico - ha
proseguito Fava - e' stata l'ambivalenza della rappresentanza
industriale. Assolatte, da un lato, ha affermato di condividere
il meccanismo di indicizzazione e dall'altro ha rifiutato di
stabilire un prezzo base a cui applicare il nuovo metodo. In
questo modo una parte del mercato e' ostaggio dell'industria
privata, che trasforma circa un quarto del mercato lattiero
lombardo. Sono francamente deluso". L'assessore Fava definisce
l'atteggiamento degli industriali "estremamente negativo,
soprattutto alla luce del fatto che l'ultimo accordo sul prezzo
si e' concluso nel giugno del 2014, cioe' oltre un anno fa".
IL MECCANISMO DI CALCOLO - Il protocollo di intesa sui
meccanismi di definizione del prezzo base di riferimento del
latte in Lombardia - siglato da Coldiretti Lombardia (Ettore
Prandini), Cia Lombardia (Giovanni Daghetta), Confagricoltura
Lombardia (Luigi Barbieri), Confcooperative Lombardia (Fabio
Perini) - prevede la "definizione di un indice per il latte
lombardo compravenduto che si basa su tre sotto-panieri definiti
sulla base delle risultanze dei lavori del tavolo tecnico per
l'indicizzazione". In particolare, "i sotto-panieri, all'interno
dell'indice, hanno i seguenti pesi: il primo sotto-paniere,
relativo ai prezzi sul mercato nazionale dei derivati del latte,
ha un peso pari al 55%; il secondo sotto-paniere, relativo ai
prezzi delle materie prime dell'alimentazione zootecnica, ha un
peso del 20%; il terzo sotto-paniere, relativo ai prezzi sui
mercati esteri di latte e derivati, ha un peso pari al 25 per
cento".
TAVOLO DI MONITORAGGIO - Tale indice viene applicato, riporta
l'intesa, "al prezzo di riferimento Mipaaf aprile - giugno 2007
e porta a un prezzo base di riferimento per il mese di maggio
2015 pari a 37,004 euro per 100 litri di latte. Per i mesi
successivi il prezzo sara' determinato sulla base dell'andamento
dell'indice medesimo. Le parti si impegnano ad attivare un
tavolo di monitoraggio per verificare l'andamento dell'indice e
valutare eventuali adattamenti del meccanismo di
indicizzazione".
In vista del Tavolo di filiera convocato invece giovedi' 30
luglio al Mipaaf, l'assessore lombardo Fava ha lanciato un
messaggio al ministro delle Politiche Agricole. "Avverto il
ministro che gli industriali, per l'atteggiamento assunto oggi,
confidano in un sostegno del governo - ha detto Fava -. Ma a
Martina dico di valutare attentamente quali risorse utilizzare,
sperando vivamente che non siano quelli delle multe".
IL COMMENTO DI ETTORE PRANDINI
“Usciamo dall’incertezza”. Con queste parole Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, commenta l’accordo firmato questa mattina a Milano fra le associazioni di categoria e Confcooperative, con la mediazione dell’assessore all’agricoltura Gianni Fava. L’industria invece non ha aderito rinviando ogni decisione al secondo round di trattative il prossimo giovedì 30 luglio.
L’intesa firmata da Coldiretti e dalle altre organizzazioni prevede un prezzo di partenza di 37 centesimi al litro a far data dallo scorso mese di maggio e poi un’indicizzazione legata a un paniere composta da: un 55% relativo ai prezzi del mercato nazionale dei derivati del latte, un 20% sui prezzi delle materie prime dell’alimentazione zootecnica e il restante 25% legato ai prezzi dei mercati esteri. Sulla base di questa indicizzazione, per il mese di maggio, il prezzo minimo di riferimento è di 37 centesimi al litro per il prodotto conferito alle realtà della cooperazione.
“A oggi ci sono tutte le condizioni per un miglioramento della situazione per gli allevamenti – spiega Prandini – mentre restiamo in attesa di capire che direzione vogliano prendere gli industriali. Ci auguriamo da parte loro un atteggiamento di apertura concreta e responsabile verso un settore che garantisce il 40 per cento del latte italiano, migliaia di posti di lavoro e materia prima per grandi Dop come, ad esempio, il Grana Padano, il Parmigiano, il Gorgonzola e il Taleggio”.
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