L’Agroalimentare nel sistema economico locale – il progetto Cremona Food Lab” è il titolo del convegno che si è tenuto nel pomeriggio nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale, organizzato dal Comune di Cremona in collaborazione l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Moderato dal giornalista Andrea Gandolfi, dopo i saluti istituzionali portati dal sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, da Maria Grazia Cappelli della Camera di Commercio di Cremona e Renzo Rebecchi, commissario della Fondazione Cariplo di Milano sono iniziati gli interventi.
Renato Pieri, direttore dell'Alta Scuola di Management ed economia agro-alimentare – SMEA, Università Cattolica del Sacro Cuore ha fatto un inquadramento economico territoriale in campo agroalimentare, Lorenzo Morelli, preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Università Cattolica del Sacro Cuore ha presentato le linee e interventi del progetto Cremona Food Lab. Andrea Galli, direttore del Centro di Ricerca per le Produzioni Foraggere e Lattiero-casearie (CREA-FLC) e Riccardo Crotti, presidente dell'Associazione Provinciale Allevatori Cremona (APA) hanno relazionato sulle specificità progettuali inerenti lo studio dei foraggi nella filiera lattiero-casearia di eccellenza.
Al sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, il compito di spiegare il ruolo del Comune nella valorizzazione delle filiere produttive di eccellenza: “All’interno delle attuali riforme istituzionali, il ruolo del Comune e delle istituzioni deve essere molto più forte e deve riguardare tre ambiti: l’individuazione delle traiettorie di sviluppo, la regia, il sostegno e la promozione di progetti. Noi abbiamo letto il territorio e abbiamo definito idee chiave per costruire progettualità. Lo abbiamo sempre detto, ogni territorio che immagina se stesso e il suo futuro deve immaginare centri di sapere e centri di ricerca. Ma occorre avere lucidità e una durezza di analisi. Le università si mantengono sul territorio se ha senso che si mantengano, ovvero se svolgono il loro ruolo di collegamento con l’internazionalità, cioè sono univerisitas, e se sanno essere nel Dna del territorio a fianco delle imprese. Questo avviene esattamente in Cremona Food Lab”.
“Occorre pensare al di là del nostro territorio”, ha proseguito il sindaco, aggiungendo: “Il sistema di conoscenza deve avere questa capacità ampia di intercettare più territori. E anche in questo Cremona Food Lab accade: con l’Università Cattolica nelle sedi di Cremona e Piacenza, unendo territori e regioni diverse lungo il Po. Altro aspetto è quello legato ai finanziamenti. In un momento in cui alcune istituzioni hanno interrotto i finanziamenti alle università, come Comune di Cremona abbiamo scelto di mantenerli (in questo caso 270mila euro in tre anni), ma mettendoli a cofinanziamento di progetti che consentono che i fondi pubblici siano volano di altri fondi privati”.
“Il nostro territorio è prevalentemente agricolo e di trasformazione agroalimentare. Dobbiamo puntare sullo sviluppo del settore, ascoltando le imprese e le categorie, puntando sulla filiera lattiero-casearia e sul polo del dolce. Alle categorie, chiediamo di sostenere questo progetto perché è vivo se mette insieme istituzioni, ricerca e imprese. Cremona Food Lab non è un progetto del Comune o dell’Università, ma è un progetto di un sistema. E di questo sistema noi ne abbiamo totalmente bisogno. Non solo, Cremona Food Lab è un progetto del territorio, da Crema, a Cremona, a Casalmaggiore, e che ci apre ad altri territori. L’innovazione di prodotto e di processo è il nostro futuro: questo è il contenuto che deve guidare anche la riforma territoriale. Abbiamo vinto questo progetto. Ora inizia il bello. Continueremo a fare da regia, in sinergia con tutti i soggetti coinvolti, anche verificando gli effetti del progetto sul territorio”, ha concluso il suo intervento il sindaco Galimberti.
Tre grandi settori sono soprattutto presenti sul territorio cremonese: la filiera foraggi-latte-formaggi; la filiera dolce, con le sue articolazioni nei prodotti da forno e cioccolato, la lavorazione ad insaccati delle carni suine. E’ a questi settori che si rivolge in particolare il progetto Cremona Food Lab, nato dall’idea di fornire alle aziende di settore del territorio cremonese innovazione, ricerca e servizi attivando una rete di collaborazioni tra università/enti ricerca e impresa. Il progetto, frutto dell’accordo di partenariato stipulato da Comune di Cremona e Camera di Commercio come partner ed enti finanziatori, Università Cattolica del Sacro Cuore (capofila) e CREA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura) in qualità di partner e Provincia di Cremona, in qualità di ente finanziatore, ha ottenuto un importante finanziamento da parte di Fondazione Cariplo ed un riconoscimento da Regione Lombardia.
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