Tamponi e vaccinazioni sono sicuramente due delle parole più usate in questi mesi: dalla combinazione fra i due vocaboli cominceremo presto a capire qual è l’effettiva lunghezza del tunnel che abbiamo imboccato e del quale, al momento, non si vede ancora la fine. Anzi, sembra addirittura che malgrado la campagna vaccinale abbia ormai preso il via, la situazione sanitaria mondiale, e cremonese nel particolare, stia ancora peggiorando. Sul numero e sulla rapidità nelle risposte dei tamponi effettuati oltre che sulla quantità di vaccini che si riuscirà a somministrare nel breve periodo si basano le speranze di poter fronteggiare questa terza ondata di Covid-19 con tutte le sue varianti, per poter ritornare in tempi ragionevoli ad vita “normale”. A qualche settimana dall’entrata in vigore dell’accordo fra la direzione generale del Welfare e Federfarma Lombardia ratificata della giunta di Regione Lombardia, abbiamo sentito la dottoressa Rosanna Galli, presidente provinciale di Federfarma, l’associazione che riunisce tutte le farmacie del territorio cremonese, per fare il punto sull’esecuzione di tamponi antigenici rapidi da parte delle farmacie di Cremona e provincia, definito dall’assessore al Welfare Letizia Moratti «un importante contributo al contrasto della pandemia» e «un ulteriore esempio di collaborazione tra gli attori in campo in questa lotta».

Dottoressa Galli, a poco più di un mese dall’entrata in vigore dell’accordo che consente di effettuare i tamponi antigenici all’interno delle farmacie cremonesi, quali sono i primi riscontri?
«Partendo dall’assunto che la farmacia è un fondamentale presidio sanitario sul territorio, i cittadini hanno dimostrato di apprezzare tantissimo il nostro impegno e il nostro servizio. Le operazioni si sono avviate un po’ a rilento in quanto è stato necessario approfondire la questione e capire bene le regole che disciplinavano il nostro intervento...


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Angelo Galimberti

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