Il 2022 non è iniziato al meglio: dopo due anni il nostro Paese si ritrova ancora in emergenza, con gli ospedali di nuovo sotto pressione (anche se non certo come lo scorso anno) e tante persone in quarantena. Tuttavia, rispetto a due anni fa, molto è cambiato: ci sono i vaccini, la gente ha imparato a vivere seguendo sempre le prescrizioni sanitarie e la vita scorre in modo più o meno regolare, tra un tampone e l’altro. Non si rinuncia allo shopping, al caffè al bar o alle cene con gli amici. Si è più prudenti, ma meno timorosi. Questo si riflette anche sul commercio, che dopo mesi bui ha vissuto una seconda metà del 2021 in ripresa, e che spera fortemente in un 2022 ancora più sprint. Anche se la partenza, appunto, non è stata delle migliori, considerando la variante Omicron, che sta bloccando in casa un sacco di persone, e questo naturalmente rallenta anche lo shopping. D’altro canto, i saldi durano due mesi e le speranze, da parte dei commercianti, non mancano, forti dell’ottimismo che li ha sempre contraddistinti. Rimangono critiche le situazioni di alcuni settori, come quelli dell’intrattenimento e del turismo, che sono i primi ad aver sofferto delle limitazioni pandemiche ma soprattutto dei molti stop dovuti alle normative.
Secondo le associazioni dei commercianti del territorio, Confcommercio, Confesercenti e Asvicom, la situazione è in chiaroscuro: è un periodo delicato, in cui si esce da un periodo natalizio piuttosto felice per gli acquisti, ma in cui ogni possibile vento di ripresa può scemare da un momento all’altro a fronte di quanto sta accadendo dal punto di vista della pandemia. A fronte di questo, è difficile fare previsioni, considerando che la situazione è tutta in divenire e sulla Lombardia, ora, si allunga anche lo spettro del passaggio in zona arancione, a causa dell’incremento delle ospedalizzazioni.
Non da trascurare, secondo le associazioni, l’annoso problema del commercio online, che mai come durante i vari lockdown è diventato un concorrente spietato del commercio di vicinato. Ma se da un lato può far male, dall’altro è stato lo spunto per iniziare ad aggiornarsi, per svecchiare il settore. I negozianti hanno iniziato a vendere a distanza, a servire i propri clienti come dei veri e propri e-commerce, ma con in più la consulenza e l’ascolto che solo un piccolo negozio sa dare...
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