Che cosa resterà di questi anni Ottanta?, cantava Ron. Un decennio che si intreccia in maniera inestricabile con l’avventura imprenditoriale e, in seguito, con quella politica di Silvio Berlusconi. E che è stato contraddistinto da un immaginario inconfondibile di cui lo scomparso imprenditore e uomo politico è stato il grande diffusore in Italia attraverso la sua galassia di mezzi di comunicazione. Con la sua morte finisce un’era, quella della Seconda Repubblica di cui è stato l’indiscusso – e il controverso – protagonista. Quello tra il tycoon milanese e le televisioni rappresenta un binomio strutturale. Difatti, è stato proprio attraverso il piccolo schermo che il berlusconismo ha contribuito a ridefinire l’immaginario collettivo nazionale, giocando anche la sua partita dal punto di vista del consenso elettorale dopo la celeberrima «discesa in campo» del 26 gennaio 1994. Senza nessuna correlazione “matematicamente” deterministica tra audience e voti, ma nella constatazione della chiara – e innegabile – potenza di fuoco della tv commerciale nella creazione di un clima di opinione in sintonia con la visione (anche politica) del Cavaliere. Berlusconi è stato il manifesto vivente e il tycoon per antonomasia della «neotv», che ha riscritto le regole del gioco dell’intrattenimento e, nell’Italia degli anni Ottanta, ha rappresentato una rivoluzione rispetto al panorama contrassegnato dal servizio pubblico pedagogico. Nel decennio dello yuppismo e dell’edonismo, partendo con il network Canale 5 (nato proprio nel 1980), Berlusconi si è affermato con la sua Fininvest sui competitor Rusconi e Mondadori, dimostrando in modo plateale che il modello dell’imprenditore televisivo si rivelava diverso da quello dell’editore della carta stampata che tanta importanza ha avuto nella storia del Paese, e che lui stesso, poi, ha voluto interpretare...
Massimiliano Panarari
Professore associato
di Sociologia della comunicazione
Università Mercatorum di Roma
e docente di Marketing politico
alla Luiss School of Government
© Riproduzione riservata
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