A che cosa dobbiamo la sicurezza, le libertà e il benessere che abbiamo la fortuna di avere? A chi dobbiamo la difesa di quelle istituzioni democratiche che in molte parti del mondo sono solo un miraggio o addirittura sotto attacco? Innanzitutto, alle migliaia di giovani che, durante la guerra, quei valori difesero fino alle estreme conseguenze. Il ricordo di queste persone, i loro atti eroici, il lascito del loro sacrificio non rappesenta solo un dovere in occasione di determinate ricorrenze, come il 25 aprile, la Festa della Repubblica o il 4 novembre, ma deve essere sempre presente nelle nostre vite e nel nostro agire quotidiano perchè quelle conquiste non sono “per sempre” e vanno alimentate giorno dopo giorno, anche se non si indossa una divisa, perchè quei valori - come testimoniano la guerra fra Russia e Ucraina e quella, ancora più recente, fra Israele ed Hamas - vengono minacciati e sono in pericolo. Non è un caso che il titolo scelto per il “Calendesercito 2024”, presentato martedì nel cuore delle istituzioni cittadine, il Salone dei Quadri di Palazzo del Comune, sia stato “Per l’Italia sempre!”. Perchè quegli uomini fecero la scelta consapevole di servire la Patria fino alla morte. Come ha detto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione della festa del 4 novembre, le Forze Armate «sorreggono la salvaguardia delle nostre libere istituzioni e la vocazione dell’Italia a vivere in pace, offrendo una risposta di concordia e affidabilità nella difesa dei diritti di ogni cittadino». Ed è proprio al loro ruolo e all’importanza della loro presenza laddove c’è bisogno, in Italia e all’estero, che alle donne e agli uomini in divisa va la nostra riconoscenza per quanto fanno, spesso senza essere sotto i riflettori, per permettere a noi tutti di vivere sentendoci protetti. Il comandante del 10° reggimento genio guastatori, Colonnello Vincenzo Criscuolo, traccia un bilancio del suo primo anno a Cremona, ringraziando la nostra comunità per la sua vicinanza a chi indossa la divisa...
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