Giorgio Gerelli, perito elettrotecnico di lunga esperienza dopo una vita professionale spesa soprattutto in Enel, oggi è in pensione, ma offre una panoramica sull’evoluzione della professione e il suo punto di vista sulla direzione in cui sta andando, senza tralasciare l’importante ruolo che può giocare l’Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati.
Quale è stato il suo percorso?
«Mi sono diplomato come perito elettrotecnico nel 1981 presso l’Istituto Tecnico Janello Torriani. All’epoca, questa figura professionale era molto richiesta, ma oggi è quasi un’eccezione. Subito dopo il diploma, nel 1985, sono entrato a far parte di Enel, dove ho potuto mettere in pratica le mie conoscenze nel settore della distribuzione elettrica. Ho trascorso quasi quarant’anni in Enel, ricoprendo diversi ruoli. Ho iniziato con la progettazione di impianti, poi mi sono occupato di altre attività sempre legate al mondo dell’energia. È stata un’esperienza molto formativa e gratificante».
Quando e perché ha deciso di iscriversi all’Ordine?
«Mi sono iscritto solo in un secondo momento. In precedenza, essendo Enel un’azienda di Stato, c’era un’incompatibilità con l’iscrizione all’Ordine. Solo dopo la trasformazione di Enel in società per azioni ho potuto regolarizzare la mia posizione. Ho visto nell’iscrizione all’Ordine un’opportunità di crescita professionale e di confronto con altri colleghi».
Quando ha deciso di intraprendere questa strada?
«A metà degli anni ‘90, spinto dal desiderio di intraprendere un’attività professionale indipendente e dalla volontà di mantenermi aggiornato sulle ultime novità nel settore energetico, decisi di iscrivermi all’Ordine dei Periti. Nonostante avessi già un’esperienza consolidata in azienda, ritenevo fondamentale avere una formazione completa e la possibilità di confrontarmi con altri professionisti. Inoltre, l’iscrizione all’Ordine mi avrebbe aperto nuove opportunità di crescita e sviluppo professionale, anche se poi ho avuto l’opportunità di ricoprire ruoli di responsabilità all’interno dell’azienda stessa».
E di sicurezza in particolare?
«Ho iniziato a interessarmi di sicurezza sul lavoro a metà degli anni ‘90. All’inizio è stata una scelta personale, poi è diventata una parte fondamentale del (...)».
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