Caro Direttore,
nei giorni scorsi il Ministro Martina ha formalizzato un accordo già sottoscritto a Dicembre per la ripartizione dei 25 milioni del fondo UE agli allevatori ma rimane un dubbio di fondo: 25 milioni si esauriscono nei tre mesi dell’ultimo accorso che scade a febbraio 2016.
Mi chiedo: poi Martina cosa intende fare?
L’ indicizzazione del latte è sicuramente una strada da percorrere ma non sembra essere, ad oggi, una gran soluzione: tant’è che ASSOLATTE in una nota del 29-01-2016 ha già smorzato i toni trionfalistici di chi vede in questo pseudo-accordo la Soluzione (con la S maiuscola).
Secondo il Ministero delle Politiche Agricole l’indicizzazione presentata da Ismea prende in considerazione 4 gruppi di riferimento selezionati:
1- prodotti a medio-bassa stagionatura (provolone val padana fresco e maturo, mozzarella, gorgonzola, italico);
2- prodotti a elevata stagionatura (parmigiano reggiano e grana padano in vari gradi di stagionatura) ;
3- prodotti esteri (latte scremato in polvere francia, oceania e germania, edamer germania, latte intero in polvere germania);
4- input di produzione (mais, farina di soia, sorgo, crusche, farinacci).
Ad oggi i costi nazionali -fortemente più elevati che altrove- NON fanno parte degli indici.
La sensazione è che ancora una volta si insegua una preda che è ancora ben lungi dal farsi catturare.
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