Il 6 luglio la Commissione Europea ha lanciato la prima edizione del 'Cultural and Creative Cities Monitor'. Questo nuovo strumento permetterà di mettere a confronto le performance delle città europee, evidenziando come tali prestazioni contribuiscano allo sviluppo sociale, alla crescita economica e alla creazione di lavoro dei singoli centri.
Creato dal Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione europea, il Cultural and Creative Cities Monitor aiuterà gli amministratori pubblici e i settori culturali e creativi ad identificare i punti di forza locali e le area con prospettive di miglioramento, nonché ad imparare da città con caratteristiche simili. Permetterà inoltre di cogliere l'importante legame tra la vitalità culturale e le altre dimensioni della vita di una città, quali ad esempio diversità sociale e attività economica.
Tibor Navracsics, Commissario europeo per l'Educazione, la Cultura, i Giovani e lo Sport ha affermato come questo progetto rientri nell'obbiettivo di porre cultura e creatività al centro dell'agenda europea, in tempi in cui è necessario guardare oltre le tradizionali fonti di crescita e benessere socio-economico. Il Cultural and Creative Cities Monitor seleziona le città europee in grado di fare di cultura e creatività i driver di sviluppo, innovazione e creazione di lavoro, mostrando ai policy maker dove i risultati sono buoni e dove possano essere migliorati.
Il Cultural and Creative Cities Monitor è il risultato di un progetto di ricerca condotto, per questa prima edizione, su 168 città appartenenti a 30 Paesi europei. È articolato su tre indici principali – vitalità culturale, economia creativa e ambiente favorevole – sviluppati lungo 9 dimensioni e misurati attraverso 29 indicatori, che variano dal numero di musei e sale da concerto al livello di fiducia che le persone nutrono verso gli altri cittadini della propria città. È inoltre fruibile nella forma di strumento online interattivo che permette agli utenti di navigare tra le città selezionate, fornendo una vasta gamma di informazioni di natura sia quantitativa che qualitativa sulle loro performance.
In particolare, il Monitor mostra come la Città Culturale e Creativa 'ideale' in Europa sarebbe un amalgama delle città con i migliori risultati per ogni indicatore. Questa città avrebbe quindi le Luoghi e Strutture Culturali di Cork (Irlanda), la Partecipazione e Attrattività e i Posti di Lavoro Creativi e 'Knowledge-based' di Parigi (Francia), la Proprietà e Innovazione Intellettuale di Eindhoven (Paesi Bassi), i Nuovi Impieghi in Settori Creativi di Umeå (Svezia), il Capitale Umano e Istruzione di Leuven (Belgio), l'Apertura, Tolleranza e Fiducia di Glasgow (UK), i Collegamenti Locali e Internazionali di Utrecht (Paesi Bassi) e la Qualità di Governo di Copenaghen (Danimarca). Di queste otto città, cinque hanno meno di 500 mila abitanti. Pur essendo in testa, le capitali sono spesso superate da città di dimensioni minori: il Monitor, infatti, mostra che la dimensione della città non determina la sua performance in termini di cultura e creatività, tanto che, in media, città di piccole e medie dimensioni hanno punteggi relativamente migliori rispetto a quelle più grandi.
Sebbene l'edizione del 2017 costituisca un solido punto di partenza, si prevede che il Cultural and Creative Cities Monitor sia aggiornato ogni due anni, così da rimanere sia concettualmente che statisticamente corretto, garantendo validi confronti fra paesi e città e permettendo di tenere traccia dei progressi.
Lorenza Zaccagnini
Francesco Laera
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